Water into Wine

Leggi in Italiano

I have always been fascinated by the Gospel’s story of Jesus turning water into wine at the wedding at Cana (John 2:1-11). And that’s not just because of my love for good wines (especially the robust red ones from my native Sicily) but also for the very joyful and humane image that this Gospel scene evokes.
More recently, Pope Francis has used that same very powerful and familiar image of wine to speak about faith and religion in his Apostolic Exhortation Evangelii Gaudium

Proclaiming the Gospel message to different cultures also involves proclaiming it to professional, scientific and academic circles. This means an encounter between faith, reason and the sciences with a view to developing new approaches and arguments on the issue of credibility, a creative apologetics which would encourage greater openness to the Gospel on the part of all. When certain categories of reason and the sciences are taken up into the proclamation of the message, these categories then become tools of evangelization; water is changed into wine. Whatever is taken up is not just redeemed, but becomes an instrument of the Spirit for enlightening and renewing the world.

Evangelii Gaudium 132

For a very long time I have been intrigued by this encounter between faith, reason and science because of my Christian faith and my scientific formation and work. I have always been persuaded that there is no conflict between good science and good faith. Rather, I am more and more convinced that at their interface lies a great source of cultural and spiritual energy that is much needed in our contemporary society. Depriving ourselves of one or the other will result in an inexcusable impoverishment of our culture.

The scientific work itself is based on the fact that when we do investigate reality we expect to find in it order and patterns, rather than chaos. This to me is already a sort of pointer towards a presence. In the words of one of my intellectual heros C .S . Lewis

Men became scientific because they expected Law in Nature, and they expected Law in Nature because they believed in a Legislator

C.S. Lewis, Miracles: a preliminary study, Collins, London, p. 110, 1947.

Therefore, in my opinion, the unraveling of the intricate workings of Nature, before any technological potential application, has per se a strong spiritual dimension. With this I am not advocating any sort of science-driven Christian apologetic. As a scientist myself I simply draw from my modest experience of continually wondering at the marvels of creation which very often square with my experience as a believer.

Pope Francis’s invitation to take up scientific and rational categories as a tool to make the message of the Gospel known in our contemporary society makes a lot of sense to me. Indeed, the water of science is transformed into the wine of discovering a greater narrative of a Universe that is sustained by love. In the poetic verses of G. M. Hopkins a ‘…world (that) is charged with the grandeur of God‘

---

Acqua in Vino

Sono stato sempre affascinato dal racconto nel Vangelo in cui Gesu’ cambia l’acqua in vino alle nozze di Cana (Giovanni 2, 1-11). E questo non e’ semplicemente dovuto al mio amore per i buoni vivi (specialmente i corposi vini rossi della mia nativa Sicilia) ma anche all’immagine cosi’ gioiosa e umana che questa scena evoca.

Recentemente Papa Francesco ha usato questa stessa immagine del vino, cosi forte e familiare, per parlare di scienza e fede nella sua Esortazione Apostolica Evangelii Gaudium.

L’annuncio alla cultura implica anche un annuncio alle culture professionali, scientifiche e accademiche. Si tratta dell’incontro tra la fede, la ragione e le scienze, che mira a sviluppare un nuovo discorso sulla credibilità, un’apologetica originale che aiuti a creare le disposizioni perché il Vangelo sia ascoltato da tutti. Quando alcune categorie della ragione e delle scienze vengono accolte nell’annuncio del messaggio, quelle stesse categorie diventano strumenti di evangelizzazione; è l’acqua trasformata in vino. È ciò che, una volta assunto, non solo viene redento, ma diventa strumento dello Spirito per illuminare e rinnovare il mondo.

Evangelii Gaudium 132

Da diverso tempo sono affascinato da questo incontro tra fede, ragione e scienza a causa della mia fede Cristiana e della mia formazione e lavoro scientifico. Sono stato sempre convinto che non ci sia conflitto tra buona scienza e buona fede. Piuttosto, sono sempre piu’ persuaso che alla loro interfaccia ci sia una grande sorgente di energia spirituale e culturale di cui c’e’ un enorme bisogno nella nostra societa’ contemporanea. Privarci dell’una o dell’altra risulterebbe un’inescusabile impoverimento della nostra cultura.

Il lavoro scientifico in se’ e’ basato sul fatto che quando investighiamo la realta’ ci aspettiamo di trovare ordine e schemi, piuttosto che il caos. Questo per me e’ gia un specie di indicatore verso una presenza. Per dirla con le parole di uno dei miei eroi intellettuali C. S. Lewis

Gli uomini divennero scientifici perché si aspettavano una legge in natura, e si aspettavano una legge in natura perché credevano in un legislatore

C.S. Lewis, Miracles: a preliminary study, Collins, London, p. 110, 1947.

Quindi, credo, che lo scoprire gli intricati meccanismi della Natura, prima di ogni potenziale applicazione, ha per se una forte dimensione spirituale. Con questo non voglio sostenere un’apologetica Cristiana basata sulla scienza. Da scienziato semplicemente mi rifaccio alla mia modesta esperienza di stupirmi continuamente alle meraviglie della creazione che molto spesso e’ in sintonia con la mia esperienza come credente.

L’invito di Papa Francesco di accogliere le categorie razionali e scientifiche come uno strumento per rendere il messaggio Evangelico noto alla nostra societa’ contemporanea e’ secondo me estremamente importante. L’acqua della scienza e’ traformata nel vino dello scoprire una narrativa piu’ grande di un Universo che e’ sostenuto dall’amore. Nei versi poetici di G. M. Hopkins di un “...mondo (che) e’ carico della grandezza di Dio“.